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CSRD, direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità

Tutto quello che le imprese devono sapere sulla CSRD

La CSRD è un regolamento dell'UE che impone alle imprese di riferire in merito al loro impatto sociale e ambientale.

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Cos'è la CSRD dell'UE?

La direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) è una politica che impone a tutte le organizzazioni con importanti attività o entrate generate nell'Unione europea l'obbligo di rendere note le proprie informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG). Adottata ufficialmente dalla Commissione europea nell'aprile 2021, la CSRD snellisce e rafforza le precedenti iniziative di rendicontazione. Questo approccio coesivo mira a semplificare le competenze regolamentari delle organizzazioni rafforzandone al contempo la responsabilità e la trasparenza.

Questi regolamenti fanno parte del Green Deal europeo, un insieme di politiche finalizzate alla costruzione di un'economia europea moderna, efficiente nell'impiego delle risorse e competitiva. Di base, questa iniziativa muove dalla presa d'atto che il cambiamento climatico si traduce in crisi economica. Tra disastri naturali e conflitti globali, l'instabilità ambientale alimenta la carenza cronica di risorse e manodopera, il danneggiamento delle infrastrutture e la perturbazione degli scambi commerciali. Tutto questo fa della sostenibilità l'elemento centrale di una economia futura resiliente.

La CSRD dell'UE rilancia anche il tema della responsabilità globale delle imprese nei confronti della società civile e dell'ambiente. I leader della sostenibilità aziendale ora hanno l'opportunità di ridare slancio all'innovazione in questo ambito, trasformando la conformità alla CSRD in un vantaggio competitivo.

Perché è stata introdotta la CSRD?

La CSRD sostituisce e rafforza la precedente direttiva dell'UE sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD). In vigore dal 2018, l'NFRD chiedeva alle grandi imprese di divulgare informazioni non finanziarie su questioni sociali e ambientali. All'atto pratico, tuttavia, il quadro esistente si è rivelato inadeguato sotto alcuni aspetti fondamentali:

Insieme, questi fattori hanno finito per indebolire l'efficacia dell'NFRD nella pratica, creando grossi vuoti di responsabilità. La CSRD estende la portata normativa dell'NFRD e ne irrobustisce gli standard di rendicontazione.

Cosa distingue la CSRD dall'NFRD

Queste le modifiche in senso migliorativo della CSRD:

Chi deve conformarsi alla CSRD dell'UE?

L'obbligatorietà dell'adesione alla CSRD dipende dalle dimensioni e dai ricavi finanziari delle imprese. Nel febbraio 2025, la Commissione europea ha pubblicato la proposta Omnibus dell'UE che aggiorna i criteri minimi di ammissibilità. Le norme proposte ora riguardano solo le imprese che operano nell'UE con un minimo di 1.000 dipendenti. Le organizzazioni di piccole e medie dimensioni sono esentate, per aderire invece al principio volontario di rendicontazione di sostenibilità. Così facendo gli sforzi di regolamentazione vengono indirizzati sulle entità con il maggiore impatto sociale e ambientale.

Criteri di adesione alla CSRD

L'obbligatorietà dell'adesione alla CSRD ora si applica a:

Società quotate in borsa con sede nell'UE

Grandi società che hanno quotato valori mobiliari sui mercati regolamentati dell'UE o sono considerate enti di interesse pubblico dell'UE. Sono incluse le imprese con sede all'interno o all'esterno dell'UE.

Società non quotate in borse con sede nell'UE

Grandi società con sede in Europa non quotate sui mercati regolamentati dell'UE. I calcoli delle soglie finanziarie e dei dipendenti di queste società devono includere eventuali succursali e filiali non UE.

Per rientrare nell'ambito di applicazione della CSRD, queste organizzazioni devono avere:

Società non UE con attività importanti nell'UE

Sono incluse le grandi società madri non europee con un'importante consociata o filiale avente sede nell'UE. I calcoli delle soglie finanziarie e dei dipendenti di queste società devono includere sia le attività UE che quelle non UE.

Per rientrare nell'ambito di applicazione della CSRD, queste organizzazioni devono avere:

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Gli effetti della CSRD dell'UE sulle imprese nel mondo

L'ambito di competenza della CSRD è teoricamente limitato all'UE, ma all'atto pratico le sue ripercussioni sono globali. L'obbligo di conformità si applica a tutte le grandi imprese che hanno una presenza significativa nell'UE, indipendentemente che vi abbiano sede o meno. Sulla base delle nuove soglie finanziarie e di dipendenti delineate nell'imminente pacchetto Omnibus, si stima che rientrerebbero in questo ambito ben 10.000 organizzazioni.

Anche la rendicontazione sulla sostenibilità si estende oltre le attività interne. Le organizzazioni devono dichiarare le relazioni commerciali dirette e indirette lungo l'intera catena del valore. Ne consegue l'estensione dell'impatto della CSRD praticamente a tutti i mercati e settori internazionali, riconfigurando potenzialmente la catena di approvvigionamento globale. I settori più interessati sono quelli dell'energia, estrazione mineraria e metalli, trasporti, produzione industriale, prodotti alimentari e bevande, tessile e abbigliamento, utilities, beni immobili, commercio al dettaglio, tecnologia e sanità.

La CSRD offre ad altri organi direttivi una nuova stella polare per orientarsi tra gli standard di sostenibilità, andando potenzialmente a riconfigurare altri regolamenti. Dati ESG di qualità superioreconsentono inoltre a investitori e clienti di trovare e supportare operazioni etiche.

Imprese UE vs imprese non UE

Fermo restando il rispetto delle rispettive soglie, i requisiti di rendicontazione della CSRD rimangono identici sia per le imprese dell'UE che per quelle non UE. Nelle loro informative sulla sostenibilità, le società madri con sede nell'UE devono includere anche le attività delle loro entità non appartenenti all'UE. Anche le grandi imprese con sede all'estero devono consolidare la rendicontazione sulla sostenibilità di tutte le loro attività, anche se una sola delle loro filiali o consociate ha sede nell'UE.

Perché è importante la conformità alla CSRD?

Tutte le società entro le soglie dei regolamenti sono obbligate per legge a mettersi in regola. Al di là delle ripercussioni legali, tuttavia, le imprese devono anche affrontare le conseguenze indirette della non conformità, oltre alle opportunità tangibili dell'adozione della rendicontazione sulla sostenibilità.

Le implicazioni finanziarie della non conformità

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I vantaggi a lungo termine della rendicontazione CSRD

Quali sono le scadenza per la conformità alla CSRD dell'UE?

Per lasciare alle imprese il tempo di adeguarsi, l'UE ha suddiviso in più fasi le scadenze per la messa in conformità alla CSRD. Nell’aprile 2025, il Parlamento europeo ha approvato anche una misura di sospensione dei termini di applicazione della proposta Omnibus dell’UE, rinviando così ulteriormente le scadenze di preparazione. Le soglie più elevate previste dal pacchetto Omnibus permetteranno inoltre alle imprese più piccole di essere esentate dall'obbligo di rendicontazione. Queste le nuove tempistiche per la conformità alla CSRD per le imprese che rientrano nelle soglie proposte:

Cosa devono sapere le imprese per mettersi in regola con la CSRD

Ai sensi della CSRD, le imprese sono chiamate a riferire su come la sostenibilità investe i loro affari e sull'impatto delle loro attività su persone e ambiente. La nuova proposta Omnibus dell'UE introduce tuttavia una certa incertezza giuridica, essendo oggetto di trattative e di possibili modifiche prima della sua piena adozione. Le imprese devono tenersi informate e sapersi adattare con agilità a questa evoluzione dei requisiti.

Obblighi di informativa

Per rispettare gli attuali regolamenti CSRD, le società devono aderire ai dodici standard di informativa ESRS che interessano quattro settori chiave:

Informazioni generali

Standard ambientali

Standard sociali

Standard di governance

Quattro passaggi per garantire la conformità alla CSRD

Se verrà adottata la proposta Omnibus dell'UE, le imprese dovrebbero adottare le seguenti misure per conformarsi ai nuovi requisiti della CSRD:

  1. Condurre un'analisi delle lacune
    Valuta il processo di rendicontazione in corso e individua le aree mancanti non allineate ai nuovi standard CSRD. Esamina le componenti che non soddisfano i criteri della tassonomia UE e dell'ESRS. Verifica la presenza di eventuali linee di frattura del sistema per garantire un'accurata aggregazione dei dati ESG.
  2. Fissare chiari obiettivi e piani d'azione
    Stabilisci obiettivi di sostenibilità chiaramente definiti con cui allinearsi ai requisiti della CSRD o superarli. Poni traguardi e tempistiche chiaramente definiti per misurare i livelli di riuscita e individua metriche dei dati con cui tracciare le prestazioni.
  3. Aggiornare la raccolta e l'elaborazione dei dati
    La CSRD eleva gli standard di rendicontazione dei dati green a tutti i livelli. Rispondi a queste nuove esigenze di qualità con una solida architettura di gestione dei dati in tutte le operazioni interne e nelle relative supply chain. Così facendo potrai garantire un tracciamento accurato di metriche centrali come le emissioni di carbonio, il consumo energetico, i cicli di vita dei prodotti e i rifiuti.
  4. Coinvolgere i portatori di interesse
    Una riforma significativa richiederà una profonda collaborazione lungo l'intera catena del valore. Per coordinare il monitoraggio e i processi di sostenibilità, la dirigenza dovrebbe collaborare con investitori, dipendenti e partner della catena di approvvigionamento.

Gestione del passaggio dalla NFRD alla CSRD

A un primo sguardo, le imprese che seguono i precedenti regolamenti NFRD sembrano partire avvantaggiate. Per effetto della maggiore severità dei regolamenti CSRD, tuttavia, tutte le imprese sono chiamate ad affrontare un importante processo di transizione. Nel riformare strategie e processi ESG, tieni conto di questi fattori:

Gestione dei dati di sostenibilità per una rendicontazione CSRD affidabile

Per ottemperare agli obblighi di informativa della CSRD, le organizzazioni hanno bisogno di una solida base di rendicontazione e gestione dei dati ESG. Questo nuovo elemento di complessità richiede strumenti digitali che vanno oltre cruscotti di base. Per resistere alla prova del futuro, i sistemi avranno bisogno di una migliore visibilità, integrazione e analisi dei dati. In sede di creazione di un ecosistema di dati di sostenibilità, valuta l'integrazione delle seguenti funzionalità:

Best practice per funzionari della sostenibilità aziendale

In sede di rivalutazione degli obiettivi e delle strategie di sostenibilità, tieni conto dei seguenti principi olistici:

  1. Pensare oltre la compliance
    Per le organizzazioni che operano nell'UE non bastano più gesti simbolici a favore della sostenibilità. La CSRD esprime gli standard minimi di sostenibilità per le grandi imprese. Per ottenere il riconoscimento di marchi sostenibili ed etici da parte del mercato, le organizzazioni dovranno perseguire obiettivi ESG più ambiziosi.
  2. Considerare la CSRD come un'opportunità commerciale
    Per gran parte delle grandi imprese, la CSRD introdurrà immense responsabilità normative. Le prime che l'adotteranno potranno comunque ottenere un vantaggio competitivo sfruttando gli obblighi di sostenibilità per aprirsi a nuovi percorsi di crescita. Reinquadra la conformità alla CSRD scorgendo in essa un'opportunità strategica per attrarre investitori e consumatori attenti ai problemi ambientali e trovare nuovi canali di profitto attraverso i mercati circolari.
  3. Assicurarsi l'appoggio della dirigenza
    Senza il dovuto supporto, gli sforzi di sostenibilità si espongono a conseguenze di grave entità, perché un'organizzazione ritenuta non conforme diventa passibile di sanzioni importanti. Per rendere a prova di futuro le attività operative, la leadership dovrebbe integrare la sostenibilità nella strategia generale. Ciò presuppone un solido investimento dei dirigenti per coordinare le iniziative e garantire i finanziamenti e il personale necessari.

Il futuro della rendicontazione di sostenibilità

La CSRD dell'UE rappresenta allo stato attuale lo standard di riferimento assoluto per la rendicontazione di sostenibilità. Nel prossimo futuro, altre direttive regionali in materia di rendicontazione potranno adottare le stesse caratteristiche di base:

I prossimi passaggi per prepararsi alla CSRD dell'UE

L'ambito di applicazione e i requisiti della CSRD non sono ancora stati definiti con esattezza. Il Parlamento europeo deve ancora risolvere gli emendamenti alla CSRD in sospeso. Nell'attesa, le organizzazioni dovrebbero prepararsi in modo proattivo, poiché avranno un tempo limitato per adeguarsi una volta che i dettagli legislativi saranno perfezionati e attuati. Un adattamento tempestivo posizionerà favorevolmente le organizzazioni anche in un'ottica di rafforzamento dell'efficienza operativa, attrazione degli investitori e apertura a nuovi mercati.

Video: Il valore del Cloud ERP per la CSRD nel 2025

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Il punto di Annalee Dale McWilliams sulla CSRD
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