Tutto quello che le imprese devono sapere sulla CSRD
La CSRD è un regolamento dell'UE che impone alle imprese di riferire in merito al loro impatto sociale e ambientale.
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Cos'è la CSRD dell'UE?
La direttiva sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) è una politica che impone a tutte le organizzazioni con importanti attività o entrate generate nell'Unione europea l'obbligo di rendere note le proprie informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG). Adottata ufficialmente dalla Commissione europea nell'aprile 2021, la CSRD snellisce e rafforza le precedenti iniziative di rendicontazione. Questo approccio coesivo mira a semplificare le competenze regolamentari delle organizzazioni rafforzandone al contempo la responsabilità e la trasparenza.
Questi regolamenti fanno parte del Green Deal europeo, un insieme di politiche finalizzate alla costruzione di un'economia europea moderna, efficiente nell'impiego delle risorse e competitiva. Di base, questa iniziativa muove dalla presa d'atto che il cambiamento climatico si traduce in crisi economica. Tra disastri naturali e conflitti globali, l'instabilità ambientale alimenta la carenza cronica di risorse e manodopera, il danneggiamento delle infrastrutture e la perturbazione degli scambi commerciali. Tutto questo fa della sostenibilità l'elemento centrale di una economia futura resiliente.
La CSRD dell'UE rilancia anche il tema della responsabilità globale delle imprese nei confronti della società civile e dell'ambiente. I leader della sostenibilità aziendale ora hanno l'opportunità di ridare slancio all'innovazione in questo ambito, trasformando la conformità alla CSRD in un vantaggio competitivo.
Perché è stata introdotta la CSRD?
La CSRD sostituisce e rafforza la precedente direttiva dell'UE sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD). In vigore dal 2018, l'NFRD chiedeva alle grandi imprese di divulgare informazioni non finanziarie su questioni sociali e ambientali. All'atto pratico, tuttavia, il quadro esistente si è rivelato inadeguato sotto alcuni aspetti fondamentali:
- Comunicazioni insufficienti
Non sono mai stati applicati standard formali di rendicontazione. Le imprese avevano piena discrezionalità su cosa includere, il che si è tradotto in comunicazioni che spesso omettevano informazioni cruciali sulla sostenibilità. - Formattazione incoerente
L'NFRD non prevedeva formati di rendicontazione digitali. Molte imprese trasmettevano infatti le proprie informative tramite PDF. Ciò rendeva difficile consolidare i dati in database ai fini della condivisione e di un'analisi più approfondita. - Ambito limitato
L'NFRD si applicava solo ai grandi enti di interesse pubblico dell'UE, ossia società quotate in borsa, banche e compagnie assicurative con oltre 500 dipendenti. In sostanza, rimanevano escluse parti importanti del mercato.
Insieme, questi fattori hanno finito per indebolire l'efficacia dell'NFRD nella pratica, creando grossi vuoti di responsabilità. La CSRD estende la portata normativa dell'NFRD e ne irrobustisce gli standard di rendicontazione.
Cosa distingue la CSRD dall'NFRD
Queste le modifiche in senso migliorativo della CSRD:
- Estensione della copertura
Anziché riguardare solo le entità quotate in borsa e di interesse pubblico, la CSRD estende l'obbligo di conformità a tutte le grandi imprese entro una soglia di grandezza prestabilita che operano nell'UE - Doppia materialità
Le organizzazioni ora devono comunicare non solo gli impatti sulle persone e sull'ambiente, ma anche su come le questioni sociali e ambientali rappresentano per esse rischi e opportunità finanziarie - Tassonomia dell'UE
La rendicontazione ora segue la tassonomia dell'UE, che definisce criteri chiari per classificare la sostenibilità delle attività economiche per gli investitori - Obbligatorietà degli ESRS
L'intera rendicontazione sulla sostenibilità deve rispettare i principi europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS), che delineano le informazioni e le metriche ESG che le imprese devono comunicare nelle loro informative - Allineamento all'SFDR
La rendicontazione CSRD ora richiede i dati necessari per conformarsi al regolamento relativo all’informativa sulla finanza sostenibile (SFDR), che impone ai partecipanti e ai consulenti dei mercati finanziari di comunicare informazioni ESG agli investitori - Formato digitale
Le organizzazioni devono pubblicare i report in un formato standardizzato ESEF/XHTML, in modo che i dati sulla sostenibilità possano essere riportati in un database centralizzato - Audit esterno
La CSRD prevede la verifica dell'accuratezza e trasparenza dei bilanci di sostenibilità delle organizzazioni da parte di revisori indipendenti
Chi deve conformarsi alla CSRD dell'UE?
L'obbligatorietà dell'adesione alla CSRD dipende dalle dimensioni e dai ricavi finanziari delle imprese. Nel febbraio 2025, la Commissione europea ha pubblicato la proposta Omnibus dell'UE che aggiorna i criteri minimi di ammissibilità. Le norme proposte ora riguardano solo le imprese che operano nell'UE con un minimo di 1.000 dipendenti. Le organizzazioni di piccole e medie dimensioni sono esentate, per aderire invece al principio volontario di rendicontazione di sostenibilità. Così facendo gli sforzi di regolamentazione vengono indirizzati sulle entità con il maggiore impatto sociale e ambientale.
Criteri di adesione alla CSRD
L'obbligatorietà dell'adesione alla CSRD ora si applica a:
Società quotate in borsa con sede nell'UE
Grandi società che hanno quotato valori mobiliari sui mercati regolamentati dell'UE o sono considerate enti di interesse pubblico dell'UE. Sono incluse le imprese con sede all'interno o all'esterno dell'UE.
Società non quotate in borse con sede nell'UE
Grandi società con sede in Europa non quotate sui mercati regolamentati dell'UE. I calcoli delle soglie finanziarie e dei dipendenti di queste società devono includere eventuali succursali e filiali non UE.
Per rientrare nell'ambito di applicazione della CSRD, queste organizzazioni devono avere:
- Almeno 1.000 dipendenti
- Un volume d'affari netto di almeno 50 milioni di euro o un patrimonio totale di almeno 25 milioni di euro
Società non UE con attività importanti nell'UE
Sono incluse le grandi società madri non europee con un'importante consociata o filiale avente sede nell'UE. I calcoli delle soglie finanziarie e dei dipendenti di queste società devono includere sia le attività UE che quelle non UE.
Per rientrare nell'ambito di applicazione della CSRD, queste organizzazioni devono avere:
- Almeno 1.000 dipendenti complessivamente in tutte le filiali e consociate con sede nell'UE
- Un giro d'affari netto di 450 milioni di euro generato nell'UE
- Una filiale con sede nell'UE che genera 50 milioni di euro, o una consociata con sede nell'UE con un fatturato netto di 50 milioni di euro o 25 milioni di euro di patrimonio
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Gli effetti della CSRD dell'UE sulle imprese nel mondo
L'ambito di competenza della CSRD è teoricamente limitato all'UE, ma all'atto pratico le sue ripercussioni sono globali. L'obbligo di conformità si applica a tutte le grandi imprese che hanno una presenza significativa nell'UE, indipendentemente che vi abbiano sede o meno. Sulla base delle nuove soglie finanziarie e di dipendenti delineate nell'imminente pacchetto Omnibus, si stima che rientrerebbero in questo ambito ben 10.000 organizzazioni.
Anche la rendicontazione sulla sostenibilità si estende oltre le attività interne. Le organizzazioni devono dichiarare le relazioni commerciali dirette e indirette lungo l'intera catena del valore. Ne consegue l'estensione dell'impatto della CSRD praticamente a tutti i mercati e settori internazionali, riconfigurando potenzialmente la catena di approvvigionamento globale. I settori più interessati sono quelli dell'energia, estrazione mineraria e metalli, trasporti, produzione industriale, prodotti alimentari e bevande, tessile e abbigliamento, utilities, beni immobili, commercio al dettaglio, tecnologia e sanità.
La CSRD offre ad altri organi direttivi una nuova stella polare per orientarsi tra gli standard di sostenibilità, andando potenzialmente a riconfigurare altri regolamenti. Dati ESG di qualità superioreconsentono inoltre a investitori e clienti di trovare e supportare operazioni etiche.
Imprese UE vs imprese non UE
Fermo restando il rispetto delle rispettive soglie, i requisiti di rendicontazione della CSRD rimangono identici sia per le imprese dell'UE che per quelle non UE. Nelle loro informative sulla sostenibilità, le società madri con sede nell'UE devono includere anche le attività delle loro entità non appartenenti all'UE. Anche le grandi imprese con sede all'estero devono consolidare la rendicontazione sulla sostenibilità di tutte le loro attività, anche se una sola delle loro filiali o consociate ha sede nell'UE.
Perché è importante la conformità alla CSRD?
Tutte le società entro le soglie dei regolamenti sono obbligate per legge a mettersi in regola. Al di là delle ripercussioni legali, tuttavia, le imprese devono anche affrontare le conseguenze indirette della non conformità, oltre alle opportunità tangibili dell'adozione della rendicontazione sulla sostenibilità.
Le implicazioni finanziarie della non conformità
- Ammende monetarie
A seconda dello Stato membro dell'UE, la mancata conformità può comportare sanzioni. In Francia, per esempio, in caso di mancata pubblicazione dei bilanci di sostenibilità obbligatori le imprese sono passibili di ammende fino a 18.750 euro. - Costi di contenzioso e audit
La mancata conformità alla CSRD espone le organizzazioni a rischi di contenzioso e di audit che potrebbero sfociare in onerose battaglie giuridiche e indagini giudiziarie. - Restrizioni finanziarie
Per effetto della non conformità, le imprese potrebbero vedersi limitare le opportunità di affari. Tra i possibili scenari vi è anche l'esclusione dalle gare per gli appalti delle pubbliche amministrazioni. - Rischi reputazionali
Le aziende non conformi potrebbero apparire come negligenti e instabili agli occhi dei clienti e degli investitori. Questo potrebbe in definitiva ledere il prestigio pubblico di una società, con conseguente calo dei profitti e dei prezzi delle azioni.
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I vantaggi a lungo termine della rendicontazione CSRD
- Maggiore efficienza
I più elevati standard di rendicontazione della CSRD offrono una panoramica più chiara sull'intera catena del valore, e le imprese ne ricavano insight preziosi per la realizzazione di attività più efficienti. Le organizzazioni sono così più efficaci nel contenere gli sprechi, massimizzare le risorse e scoprire nuovi mercati. - Brand reputation
I consumatori mostrano sempre più di prediligere i marchi che esprimono responsabilità ambientale e sociale. La rendicontazione pubblica in ambito ESG offre alle imprese nuove opportunità per dimostrare il loro impegno sui vari fronti della sostenibilità e rafforzare la reputazione dei marchi. - Vantaggio competitivo
Una migliore percezione agli occhi dei consumatori dovuta alla rendicontazione ESG può rafforzare la quota di mercato di un'azienda, attrarre talenti e determinare uno statuto di interlocutore preferenziale nelle relazioni d'affari. - Opportunità finanziarie
Sempre più investitori tengono conto dei fattori ESG nei processi decisionali. Solide credenziali di sostenibilità possono attrarre questo capitale. La PwC Global Investor Survey 2024, per esempio, ha evidenziato che per il 72% degli investitori la gestione dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità da parte di un'impresa è un fattore importante nel processo decisionale in materia di investimenti. Le imprese con una coscienza ecologica possono anche essere ammesse agli appalti pubblici con requisiti di sostenibilità.
Quali sono le scadenza per la conformità alla CSRD dell'UE?
Per lasciare alle imprese il tempo di adeguarsi, l'UE ha suddiviso in più fasi le scadenze per la messa in conformità alla CSRD. Nell’aprile 2025, il Parlamento europeo ha approvato anche una misura di sospensione dei termini di applicazione della proposta Omnibus dell’UE, rinviando così ulteriormente le scadenze di preparazione. Le soglie più elevate previste dal pacchetto Omnibus permetteranno inoltre alle imprese più piccole di essere esentate dall'obbligo di rendicontazione. Queste le nuove tempistiche per la conformità alla CSRD per le imprese che rientrano nelle soglie proposte:
- Grandi società quotate nell'UE
Devono continuare con la rendicontazione obbligatoria per l'esercizio 2025 - Grandi società non quotate con sede nell'UE
Devono prepararsi alla rendicontazione obbligatoria nel 2028 per i dati dell'esercizio 2027 - Società non UE con importanti attività nell'UE
Devono prepararsi alla rendicontazione obbligatoria a livello di gruppo nel 2029 per i dati dell'esercizio 2028
Cosa devono sapere le imprese per mettersi in regola con la CSRD
Ai sensi della CSRD, le imprese sono chiamate a riferire su come la sostenibilità investe i loro affari e sull'impatto delle loro attività su persone e ambiente. La nuova proposta Omnibus dell'UE introduce tuttavia una certa incertezza giuridica, essendo oggetto di trattative e di possibili modifiche prima della sua piena adozione. Le imprese devono tenersi informate e sapersi adattare con agilità a questa evoluzione dei requisiti.
Obblighi di informativa
Per rispettare gli attuali regolamenti CSRD, le società devono aderire ai dodici standard di informativa ESRS che interessano quattro settori chiave:
Informazioni generali
- Requisiti generali
Segui i criteri di rendicontazione, inclusi i dettagli sulle informazioni relative alla catena del valore, le analisi di doppia materialità e le procedure di due diligence - Standard generali
Riferisci informazioni sulle aree tematiche obbligatorie per l'azienda, tra cui la governance della sostenibilità, le strategie, la gestione dei rischi e delle opportunità e il monitoraggio delle metriche e degli obiettivi
Standard ambientali
- Cambiamento climatico
Descrivi i rischi climatici e i piani di mitigazione, compresi i programmi di incentivi alla sostenibilità, gli obiettivi prestazionali e le metriche dei progressi verso la riduzione del consumo energetico e delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra - Inquinamento
Esamina l'impatto dell'inquinamento sulle condizioni delle acque, dell'aria e del suolo, comunicando i rischi potenziali, le misure preventive e i relativi obiettivi e parametri - Acque e risorse marine
Riferisci il consumo idrico e il relativo impatto sulle risorse marine e i dati che misurano le strategie di mitigazione - Biodiversità ed ecosistemi
Individua i rischi e le metriche di impatto sulla biodiversità e sugli ecosistemi, contestualmente ai metodi e ai risultati della mitigazione - Uso delle risorse ed economia circolare
Misura i flussi in entrata e in uscita delle risorse, delinea i piani di gestione dei rifiuti e del ciclo di vita e riferisci i risultati in termini di dati
Standard sociali
- Forza lavoro
Riferisci informazioni sulle condizioni interne dei dipendenti a livello di stipendi, protezione sociale, sviluppo delle competenze, metriche di salute e sicurezza, livelli di diversità ed equilibrio tra vita professionale e vita privata - Lavoratori nella catena del valore
Delinea le politiche, i processi e le misure di due diligence a tutela dei diritti dei lavoratori lungo l'intera catena del valore - Comunità interessate
Misura l'impatto sui diritti economici, culturali e politici delle comunità interessate e la riuscita dei processi di coinvolgimento e riparazione - Consumatori e utenti finali
Riferisci l'impatto sui consumatori e sugli utenti finali nella catena del valore, accertando questioni quali la privacy, la salute e la sicurezza, la discriminazione e la protezione dei minori
Standard di governance
- Condotta aziendale
Comunica informazioni sull'etica organizzativa relative, per esempio, a composizione e retribuzione dei dirigenti, politiche e cultura aziendale, relazioni con fornitori e stakeholder, misure anticorruzione, pratiche di pagamento e attività di lobbying
Quattro passaggi per garantire la conformità alla CSRD
Se verrà adottata la proposta Omnibus dell'UE, le imprese dovrebbero adottare le seguenti misure per conformarsi ai nuovi requisiti della CSRD:
- Condurre un'analisi delle lacune
Valuta il processo di rendicontazione in corso e individua le aree mancanti non allineate ai nuovi standard CSRD. Esamina le componenti che non soddisfano i criteri della tassonomia UE e dell'ESRS. Verifica la presenza di eventuali linee di frattura del sistema per garantire un'accurata aggregazione dei dati ESG. - Fissare chiari obiettivi e piani d'azione
Stabilisci obiettivi di sostenibilità chiaramente definiti con cui allinearsi ai requisiti della CSRD o superarli. Poni traguardi e tempistiche chiaramente definiti per misurare i livelli di riuscita e individua metriche dei dati con cui tracciare le prestazioni. - Aggiornare la raccolta e l'elaborazione dei dati
La CSRD eleva gli standard di rendicontazione dei dati green a tutti i livelli. Rispondi a queste nuove esigenze di qualità con una solida architettura di gestione dei dati in tutte le operazioni interne e nelle relative supply chain. Così facendo potrai garantire un tracciamento accurato di metriche centrali come le emissioni di carbonio, il consumo energetico, i cicli di vita dei prodotti e i rifiuti. - Coinvolgere i portatori di interesse
Una riforma significativa richiederà una profonda collaborazione lungo l'intera catena del valore. Per coordinare il monitoraggio e i processi di sostenibilità, la dirigenza dovrebbe collaborare con investitori, dipendenti e partner della catena di approvvigionamento.
Gestione del passaggio dalla NFRD alla CSRD
A un primo sguardo, le imprese che seguono i precedenti regolamenti NFRD sembrano partire avvantaggiate. Per effetto della maggiore severità dei regolamenti CSRD, tuttavia, tutte le imprese sono chiamate ad affrontare un importante processo di transizione. Nel riformare strategie e processi ESG, tieni conto di questi fattori:
- Doppia materialità
La rendicontazione di sostenibilità ora deve rispettare i nuovi requisiti di doppia materialità. Si tratta in sostanza di comunicare non solo gli impatti sulle persone e sull'ambiente, ma anche su come le questioni sociali e ambientali rappresentano rischi e opportunità finanziarie per l'organizzazione. - Rendicontazione standardizzata
Le imprese non possono più decidere cosa includere o escludere dalla rendicontazione sulla sostenibilità. Fai in modo che i punti di dati e i processi di rendicontazione siano in linea con la tassonomia UE e i criteri ESRS. - Estensione dell'ambito di applicazione
Rispetto all'NFRD, le metriche CSRD hanno un raggio d'azione più ampio. Le organizzazioni, per esempio, ora devono tenere traccia delle emissioni dirette e indirette. Tutti i dati sulla sostenibilità devono includere anche l'intera catena del valore. - Revisione esterna
I requisiti di rendicontazione CSRD ora prevedono un audit esterno. Stringi collaborazioni con revisori terzi per convalidare l'accuratezza dei dati di sostenibilità.
Gestione dei dati di sostenibilità per una rendicontazione CSRD affidabile
Per ottemperare agli obblighi di informativa della CSRD, le organizzazioni hanno bisogno di una solida base di rendicontazione e gestione dei dati ESG. Questo nuovo elemento di complessità richiede strumenti digitali che vanno oltre cruscotti di base. Per resistere alla prova del futuro, i sistemi avranno bisogno di una migliore visibilità, integrazione e analisi dei dati. In sede di creazione di un ecosistema di dati di sostenibilità, valuta l'integrazione delle seguenti funzionalità:
- Dati centralizzati in tempo reale
Una valida rendicontazione CSRD parte da dati primari completi. La gestione centralizzata dei dati semplifica questo processo importando e armonizzando i dati ESG dalle varie fonti della catena del valore, delineando una panoramica unificata delle prestazioni. Il sistema può anche convalidare l'accuratezza dei dati automatizzando i controlli per verificare la presenza di errori, incongruenze e informazioni incomplete. - Tracciamento delle metriche
Per misurare le prestazioni di sostenibilità, la rendicontazione CSRD necessita di metriche precise. La gestione delle metriche può semplificare questo processo automatizzando la raccolta, la classificazione e il calcolo dei dati nelle diverse aree aziendali. A loro volta, modelli di dati predefiniti allineano le metriche ai requisiti CSRD. In aggiunta, gli strumenti di mappatura dell'AI migliorano metriche di base come il tracciamento dell'impronta di carbonio. - Analisi incorporata
I dati acquisiscono valore solo se inseriti in un contesto. L'analisi incorporata abilitata dall'AI permette di estrarre insight significativi sulle prestazioni, individuando le tendenze e le potenziali aree di miglioramento. Gli utenti possono quindi confrontare le metriche con i requisiti CSRD, consentendo alla dirigenza di fissare traguardi e strategie realistici. Gli strumenti di AI generativa possono anche produrre automaticamente report ESG in formati conformi alla CSRD, riducendo le attività manuali. - Gestione dei registri delle modifiche
La verifica richiede trasparenza a livello di sistema, perché i revisori terzi devono poter valutare sia i dati che le loro fonti. I sistemi di gestione dei registri delle modifiche supportano questo processo tracciando tutti gli aggiornamenti, le modifiche e gli adeguamenti lungo la catena del valore aggiunto. Questa documentazione fornisce una chiara tracciabilità lungo il processo. - Classificazione secondo la tassonomia UE
L'integrazione di un sistema di gestione della tassonomia UE può semplificare il processo di classificazione. Applicando modelli di calcolo, un sistema a 360° può valutare se specifiche attività economiche soddisfano o meno la tassonomia UE. A tale scopo è previsto il controllo delle attività rispetto ai criteri di "non arrecare un danno significativo" e ai requisiti minimi di salvaguardia.
Best practice per funzionari della sostenibilità aziendale
In sede di rivalutazione degli obiettivi e delle strategie di sostenibilità, tieni conto dei seguenti principi olistici:
- Pensare oltre la compliance
Per le organizzazioni che operano nell'UE non bastano più gesti simbolici a favore della sostenibilità. La CSRD esprime gli standard minimi di sostenibilità per le grandi imprese. Per ottenere il riconoscimento di marchi sostenibili ed etici da parte del mercato, le organizzazioni dovranno perseguire obiettivi ESG più ambiziosi. - Considerare la CSRD come un'opportunità commerciale
Per gran parte delle grandi imprese, la CSRD introdurrà immense responsabilità normative. Le prime che l'adotteranno potranno comunque ottenere un vantaggio competitivo sfruttando gli obblighi di sostenibilità per aprirsi a nuovi percorsi di crescita. Reinquadra la conformità alla CSRD scorgendo in essa un'opportunità strategica per attrarre investitori e consumatori attenti ai problemi ambientali e trovare nuovi canali di profitto attraverso i mercati circolari. - Assicurarsi l'appoggio della dirigenza
Senza il dovuto supporto, gli sforzi di sostenibilità si espongono a conseguenze di grave entità, perché un'organizzazione ritenuta non conforme diventa passibile di sanzioni importanti. Per rendere a prova di futuro le attività operative, la leadership dovrebbe integrare la sostenibilità nella strategia generale. Ciò presuppone un solido investimento dei dirigenti per coordinare le iniziative e garantire i finanziamenti e il personale necessari.
Il futuro della rendicontazione di sostenibilità
La CSRD dell'UE rappresenta allo stato attuale lo standard di riferimento assoluto per la rendicontazione di sostenibilità. Nel prossimo futuro, altre direttive regionali in materia di rendicontazione potranno adottare le stesse caratteristiche di base:
- Maggiore standardizzazione
La rendicontazione richiederà presentazioni standard e formati digitali per consentire ai portatori di interesse di confrontare le stesse metriche nelle varie organizzazioni - Obbligo di informativa
Anziché presentare in modo selettivo solo le metriche favorevoli, le organizzazioni devono comunicare categorie di informazioni predefinite fondamentali per consentire valutazioni accurate - Misurazioni degli impatti
Altri sistemi di rendicontazione di sostenibilità richiederanno la doppia materialità, offrendo informazioni più approfondite sull'impronta sociale e ambientale delle aziende
I prossimi passaggi per prepararsi alla CSRD dell'UE
L'ambito di applicazione e i requisiti della CSRD non sono ancora stati definiti con esattezza. Il Parlamento europeo deve ancora risolvere gli emendamenti alla CSRD in sospeso. Nell'attesa, le organizzazioni dovrebbero prepararsi in modo proattivo, poiché avranno un tempo limitato per adeguarsi una volta che i dettagli legislativi saranno perfezionati e attuati. Un adattamento tempestivo posizionerà favorevolmente le organizzazioni anche in un'ottica di rafforzamento dell'efficienza operativa, attrazione degli investitori e apertura a nuovi mercati.
- Conduci un'analisi di doppia materialità
Traccia un quadro conoscitivo olistico dell'impatto dell'organizzazione in ambito ESG - Organizza la gestione dei dati
Inizia a creare un'infrastruttura di gestione dei dati in grado di tracciare e analizzare le metriche ESG obbligatorie - Preparati a un'azione di sorveglianza
Monitora le modifiche legislative e le approvazioni che potrebbero influire sull'ambito e sui requisiti normativi della CSRD
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